Informiamo che in questo sito sono utilizzati solo “cookies tecnici” necessari per ottimizzare la navigazione; il presente sito può consentire l’invio di “cookies di terze parti”. Non sono utilizzati cookies di profilazione. Puoi avere maggiori dettagli e indicazioni sull’uso dei cookies utilizzati dal presente sito visionando l’informativa estesa (pagina privacy, su menu principale). Se invece prosegui con la navigazione sul presente sito, anche mediante l’accesso ad altra area o selezione di un elemento dello stesso (ad esempio un’immagine o un link), ciò comporta la prestazione del consenso all’uso dei cookies specificati nell’informativa estesa (art. 4.1. Provv. Generale n. 229 dell’8.05.2014 Garante Privacy).  

Utilizzando il nostro sito, l'utente accetta il nostro utilizzo da parte dei cookie.



Proclamata l’astensione dal 30 novembre al 4 dicembre 2015.

Contro ogni estensione degli strumenti del “doppio binario”, del regime speciale del 41 bis e dell’art. 146 bis att. c.p.p., manifestamente contrari ai principi costituzionali del giusto ed equo processo, utilizzati al di fuori di effettive esigenze di sicurezza e di contenimento della pericolosità e nel disprezzo della umanità del processo e della dignità delle persone, per porre al centro delle riforme una nuova idea di Giudice ed una idea di processo che non sia più una macchina palingenetica di contrasto ai fenomeni criminali, ma uno strumento democratico e laico di accertamento della responsabilità dei singoli, realizzato attraverso il potenziamento del dibattimento e del contraddittorio.


AVVISO: Interruzione servizi Processo Telematico

Il Ministero della Giustizia informa che, a causa di improrogabili interventi di manutenzione, i servizi del Processo Civile Telematico (Polisweb - Pagamenti telematici - ReGIndE) non saranno disponibili a partire dalle ore 17,00 del 27/11/2015 alle ore 18.00 del 28/11/2015 e sino (al più tardi) alle ore 8.00 di lunedì 30 novembre 2015. 
Sarà, invece, garantito il deposito telematico da parte degli avvocati e dei professionisti.


Il Dott.Giovanni Pentagallo è il nuovo Presidente del Tribunale di Salerno. 

Il Consiglio Superiore della Magistratura, riunito in plenum nella giornata di ieri ha proceduto alla nomina, attesa da qualche mese, dopo il trasferimento del dott.Ettore Ferrara a Napoli.

Il dott. Pentagallo lascia la carica di Presidente della IV sezione della Corte d’Assise di Napoli, Un ritorno a Salerno, dove l'alto magistrato ha lavorato fino a qualche anno fa come GIP / GUP ed anche come presidente di sezione.

Ancora non stati ufficializzati i tempi per l'insediamento effettivo, legati ad una serie di adempimenti burocratici.

Nel frattempo l'interim rimane affidato al dott. Bruno De Filippis, cui vanno ringraziamenti del Foro per l'impegno profuso.

 

 
Non basta digitalizzare i procedimenti, è necessario dirottare risorse sulle competenze professionali per far decollare il Pct. L'analisi dell'avvocato Michele Gorga 

Il ministro della Giustizia, in questi giorni d’inizio autunno ha annunciato due provvedimenti che dovrebbero comportare benefici per il pianeta giustizia: il primo è quello dell’avvio della fase operativa del progetto Strasburgo 2, ossia dell’azione che ha come missione quella di eliminare dai ruoli delle Corti di Appello e dei Tribunali le giacenze di cause iscritte anteriormente all’anno 2000; il secondo è la costituzione dell’ufficio del processo.

Con il primo provvedimento il Ministero si propone di “eliminare”, ma non di rendere giustizia, dai ruoli delle Corti e dei Tribunali della Repubblica le cause iscritte da oltre quindici anni. Nella sostanza rispetto all’altisonante presentazione si tratta di eliminare prioritariamente, comunque, dai ruoli delle Corti di Appello delle Repubblica “ben” 107 fascicoli, nonché 7.026 procedimenti iscritti a ruolo fino all’anno 2000, di anzianità superiore a 15 anni, pendenti davanti ai Tribunali ordinari, cioè cause contenziose “classiche” e 37.506 procedure fallimentari pendenti davanti ai Tribunali sempre ultra quindicennali. Nella sostanza si tratta di cause statisticamente insignificanti sul monte dell’arretrato di oltre quattro milioni e cinquecentomila causa pendenti, rispetto alle quali le parti hanno sicuramente, da tempo, smarrito ogni interesse economico e affettivo, se non anche il ricordo. 

Con la seconda azione, e cioè quella dell’ufficio del processo, s’intende utilizzando magistrati Onorari, giovani tirocinanti, presso gli uffici giudiziari, e stagisti amministrativi, a costo zero, per offrire assistenza qualificata ai magistrati creando modelli organizzativi finalizzati a migliorare la collaborazione lavorativa con il personale amministrativo. Lo scopo, nelle intenzioni ministeriali, è quello di fornire risorse per l’avvio della banca dati della giurisprudenza; sviluppare l’uso dell’innovazione tecnologica per supportare i processi organizzativi e per contribuire a ridurre l’arretrato e i tempi di definizioni delle cause. In merito le risorse stanziate ammontano a 22 milioni di euro ma non sono, però, chiaramente individuabili i beneficiari, perché al netto delle esigue somme per i tirocinanti e per gli stagisti non si spiega come si intende retribuire il lavoro dei componenti l’ufficio del processo nel loro complesso. 



Certo è stato previsto per i tirocinanti laureati che il tirocinio e` titolo idoneo all’accesso al concorso in magistratura e titolo di preferenza per i concorsi pubblici, mentre per ?i praticanti avvocati è stata prevista l’equiparazione del tirocinio ad un anno di pratica legale e notarile, che è ben poca cosa rispetto al lavoro di 18 mesi ai quali essi sono tenuti. Per la magistratura onoraria, invece, l’unica previsione è quella “di un percorso professionalizzante” ma qui vi è una chiara dissonanza in quanto si tratta di soggetti che hanno, a volte, curricula superiori agli stessi Magistrati togati che ebbero solo la fortuna o l’abilità di superare l’apposito concorso.



Puntare sulla magistratura onoraria, e sui giovani tirocinanti dovrebbe essere una delle vie maestre da percorrere in sede Ministeriale accanto a quella dell’innovazione tecnologia. Modernizzare la giustizia non significa però percorrere scorciatoie o fare accelerazione che sono sempre controproducenti come sta dimostrando il forzoso avvio del PCT dove il magistrato è stato, di fatto, degradato per alcune attività, a livello di amministrativo, come ha lamentato recentemente l’Associazione Nazionale Magistrati per la quale le modifiche legislative apportate con il decreto legge n. 83/2015, convertito in Legge 132/2915, che ha modificato l'art. 16 bis del Dl n.179/2012 (convertito in Legge 221/2012), e le novità normative della legge n.132/2015, hanno avuto proprio un tal effetto. La ricaduta sui magistrati è stata quella di dover svolgere compiti e funzioni propri della cancelleria, infatti, il giudice deve controllare, in ogni fascicolo di udienza, se vi è stato il deposito degli atti e dei documenti e provvedere all'apertura degli allegati e alla stampa del relativo contenuto. Il PCT allo stato resta, quindi, ibrido dato che è impossibile abbandonare il fascicolo cartaceo poiché troppe volte la mole degli atti da esaminare e l’oggettiva difficoltà di consultare più documenti telematici contemporaneamente ne impone la stampa su carta. Si dice che il mondo è il processo è cambiato, forse si ma in peggio.

(Trtto da Cor.Com. del 7/10/2015)

 

In allegato il documento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, relativo alle linee guidi procura - Negoziazione assistita
 
Per l'allegato clicca qui